Si vorrebbe non vedere le cose e capirle per quello che sono, a volte. Meglio sarebbe, e più salutare, accontentarsi del quia (“C’è crisi, c’è debito”) di politici ed economisti al guinzaglio, bevanda potabilissima per palati dai gusti semplici. Invece no. Purtroppo si riesce ancora ad alzare lo sguardo e scorgere, in cima alla piramide, questa forza oscura che tutto dirige verso il male, il suo disegno perverso.
E molto al di sotto, i lacchè del mondialismo che stanno entrando in scena (“salvatori della patria”) per il secondo atto della ignobile farsa: dal “bunga bunga” al “taglia taglia” (stato sociale, stipendi, pensioni, impiego). Licenziare per creare lavoro, impoverire per arricchire. C’è dell’umorismo nero involontario in questo programma, eppure qualcuno ci crede seriamente.
Non solo non riesco a far sorridere, mi manca lo spirito, ma neanche ad articolare parole che diano speranza. Allora preferisco tacere. Vi chiedo scusa.
Gentile Pasquino, una buona notizia potrebbe esserci in tutto questo chiasso. Marco Pannella potrebbe essere nominato ministro della Giustizia. (d.v.)