Da dentro, da quell'angolo in cui c'è poca luce. Da quelle ombre che ti fanno paura, da quel rumore sordo di richieste inascoltate. Dal silenzio che ti taglia con incubi che ti agitano, ti stancano, ti trasformano. Da lì, dall'anima, fai nascere un dialogo. Tra te e Lui. E la prece si fa scudo. Poi ti accarezza e ti culla. Da troppo tempo non Gli parli, da troppo tempo non Lo comprendi, nella sicurezza che in quell'immensità non ci sia posto per il tuo travaglio. Invece, quando meno te lo aspetti,
Il dubbio
Il coraggio di tornare a parlare con Lui
Di notte
Ti svegli e ti accorgi di non aver dormito. Non lo fai mai, non ti concedi mai di spegnere del tutto la mente e lasciarla viaggiare tra sogni e desideri. Prendono il sopravvento gli strascichi di una discussione o gli incontri fatti (e non fatti) durante il giorno. E di notte le fattezze di quello che hai vissuto cambiano, sembrano più reali della realtà stessa. Ti scuotono, ti interrogano, ti incuriosiscono, ti sfidano. E non fai nulla per evitarlo.
Lavori usuranti, testicoli usurati
Amilcare si sveglia ogni mattina alle 5:00, beve il caffè, si lava e va al lavoro nel capannone. Lo aspetta il suo turno che dura dalle 6:00 alle 14:00. Verso mezzogiorno il capannone tocca vette di 40-45 gradi centigradi. Amilcare soffre molto il caldo, decisamente di più delle altre persone, ma non si lamenta, anzi la butta sul ridere. Guarda i suoi colleghi, anche loro sudatissimi e dice: "Ragazzi, quasi quasi muoio e rinasco a Ottobre".
Buoni propositi
Scendono in tantissimi dai pullman, la mattina; sonnecchianti, sempre, qualcuno già sorridente, altri con i libri aperti sulle ginocchia, seduti sui marciapiedi a ripetere le ultime cose, perché sta finendo il trimestre, la prof. forse interroga. In attesa che la campanella faccia tramontare la tentazione di una giornata di libertà al mare, affollano i sagrati di qualche chiesa, gli spazi antistanti le nostre scuole, vestiti un po' tutti uguali:
Disabilità: non lasciamola(i) sola(i). Dopo il funerale di Piermario Morosini
La morte di Piermario Morosini, calciatore dell'Udinese in prestito al Livorno, ha, nella sua tragicità, riacceso un riflettore che funziona a intermittenza: quello che illumina l'attenzione sul tema della disabilità. La sorella di Morosini è infatti disabile e per di più completamente sola, avendo perso sia i genitori che i due fratelli maschi. Di fronte a questo accadimento, il presidente dell'Udinese, Giampaolo Pozzo, ha immediatamente costituito un vitalizio
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