
Potrebbe essere la tomba di un bambino vissuto quasi tremila anni fa? E' troppo presto per dirlo ma è certo che, ieri in via Machiavelli, una benna ha portato alla luce un altro pezzo di storia di Soleto. Fra i reperti trovati ad appena novanta centimetri di profondità si riconoscono un
guttus (in pratica un biberon), uno
skyphos (una specie di bicchiere), un
lekythos (un piccolo flacone di profumo) un cratere miniaturistico e altro vasellame che potrebbe avere origine messapica o di imitazione greca. Il luogo in cui sono stati rinvenuti è sicuramente un insediamento archeologico conosciuto e studiato soprattutto da
Thierry van Compernolle, un archeologo francese che da vent'anni scandaglia il territorio soletano.
Erano circa le 14 di ieri quando la Guardia di Finanza di Maglie è stata avvertita da una telefonata che a Soleto erano stati trovati dei probabili reperti archeologici. Le Fiamme gialle si sono subito recate sul posto dove però erano già intervenuti i Vigili urbani che avevano allertato la Sovrintendenza ai beni archeologici. Sono stati proprio i tecnici della stessa Sovrintendenza ad incaricare della custodia dei vasi ritrovati gli uomini della Finanza guidati dal luogotenente
Luigi Vitali. Gli archeologi hanno anche dato precise istruzioni su come proteggere lo scavo, in origine destinato ad accogliere dei cavi elettrici. Una lastra della presunta tomba (le ossa non sono affiorate) è stata portata in caserma insieme ad altro materiale in terracotta trovato fra i cumuli di terra accanto al cunicolo già scavato.
“A Soleto non è difficile fare dei ritrovamenti come quello di oggi” - dice
Elio Serra, Sindaco della città.- Abbiamo già un parco archeologico che presto apriremo al pubblico”. “Si potrebbero anche trovare i fondi per realizzare un museo -conclude il primo cittadino della Città del sole- Il problema è poi gestirlo”.