La colonna di fumo nero si vedeva dalla tangenziale est da almeno cinque chilometri di distanza. Erano da poco passate le dieci. Sembrava impossibile che, in pieno giorno, in via Sogliano, in una zona abitata qualcuno avesse appiccato il fuoco a dei pneumatici. Invece era proprio così (vedi il filmato). Quando è arrivato il Nucleo di Protezione Civile quasi tutte le gomme erano bruciate ed a fuoco erano andate anche le masserizie, Dim lights
i cartoni, le sedie rotte e tutto quello che di infiammabile si trovava intorno ai cassonetti che si incontrano sulla sinistra andando verso Sogliano Cavour. Erano state ovviamente risparmiate dal fuoco le lastre rotte di Ethernit che sicuramente hanno ulteriormente diffuso nell'aria pericolosissime (perché cancerogene) fibre di amianto.
Gli abitanti della zona (alcuni sono medici) hanno più volte lanciato l'allarme ma i loro appelli al Sindaco, in qualità di responsabile della salute pubblica, sono rimasti finora inascoltati.
L'assessore all'ambiente fa orecchie da mercante. Sembra che sia sensibile solo alle diffide dei Carabinieri. Anche ieri gli agenti della Polizia Locale hanno effettuato dei rilievi. Sono stati i Vigili del Fuoco a chiamarli e ad esortarli a prendere dei provvedimenti urgenti.
Giuseppe Corciulo, il presidente della Csa, ha fatto intervenire i suoi uomini che però non hanno potuto fare molto. I rifiuti depositati intorno a quei cassonetti sono classificati come “speciali”, devono perciò essere rimossi da una ditta specializzata su incarico del Comune. “Ora che sono bruciati non possiamo proprio toccarli” – spiega Francesco Galasso, direttore della Centro Salento Ambiente spa.
Rimane sempre irrisolto il problema dei mascalzoni, incivili che di notte vanno a depositare ogni genere di porcherie in una zona abitata e densamente trafficata. Devono organizzarsi gli abitanti delle case intorno ai cassonetti, fotografarli e denunciarli? Rimanere inerti non si può. L'assessore ed il Sindaco probabilmente pensano che il problema dei rifiuti a Galatina sia solo quello di sfilare la sedia dalle terga dell'attuale presidente della Centro Salento Ambiente. Si può andare avanti così?